17 giugno 2017

L’Eden del Surrealismo

 

di

Edward James, un solo uomo con un cuore generoso quanto le sue manie di grandezza, praticante della fede surrealista e profondamente innamorato della natura selvaggia nelle foreste pluviali messicane, del “suono di verde” come egli scrisse in una sua poesia.  Era un ricco mecenate, eccentrico, raffinato, elegante, innamorato delle atmosfere oniriche dei pittori surrealisti, dei quali fu primo promotore e collezionista, con un sogno che ha fatto diventare realtà. Una visione monumentale a cui si è dedicato per gli ultimi ventidue anni della sua vita, dal 1962 al 1984, plasmando tra le rocce dell’amata terra messicana, un’architettura dalle forme leggere e longilinee come le opere di Salvador Dalì, fluttuanti e simboliche come i capolavori di René Magritte.
Dall’incontro tra il colpo di fulmine per la terra umida e selvaggia del Messico e la sua passione per il Surrealismo, nasce Las Pozas, la più concreta celebrazione del suo autentico credo.  Un santuario surrealista nascosto tra le fronde selvagge della giungla messicana, un giardino paradisiaco a circa 400 km da Città del Messico, e ancora, un labirinto di scale che non portano da nessuna parte se non al cielo. Sì, qui si riesce a toccare – letteralmente – il cielo con un dito, con un palmo e anche con entrambe le mani, ci si può spingere verso le nuvole senza temere il peso della forza di gravità. Un castello fatto di sogni che sembra appartenere ad un universo parallelo, un universo onirico a gravità zero. Quel mondo che non conosce tempo, ma che si mimetizza tra le piante rigogliose che crescono nei suoi luoghi, nei suoi spazi, nelle sue strutture, che si alzano al cielo. Lo Xanadu Surealista, così denominato dall’eccentrico James, è celebre come meta di pellegrinaggi artistici per gli ottantamila visitatori all’anno, ma rappresenta anche una fonte di  concreta ispirazione per molti.    (Gaia Tirone)
Fonte: Artsy

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