15 giugno 2017

Fino al 25.VI.2017 Lost in Arcadia Museo Luigi Bailo, Treviso

 

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“Lost in Arcadia”, a cura di Andrea Bruciati, é l’ultima mostra organizzata dall’associazione TRA (Treviso Ricerca Arte), che raccoglie a Treviso circa quaranta opere disposte in due differenti sedi espositive: le sale temporanee del Museo Luigi Bailo e il piano nobile di Ca’ dei Ricchi. Non è un caso – come il titolo suggerisce – che l’intera riflessione del curatore abbia origine dalla figura del trevigiano Giovanni Comisso, scrittore estroso ed uomo di mondo, dedito ad estetismo, libertà, viaggi e piaceri della vita. 
Il progetto prende forma a partire da un confronto tra scelte e prospettive complementari: da una parte il Museo Luigi Bailo, galleria comunale d’arte moderna ristrutturata in chiave contemporanea negli anni 2003-2005, che offre un’antologia di trecento opere dalla fine dell’Ottocento al Primo Novecento, dall’altra lo storico palazzo di Ca’ dei Ricchi, situato nel cuore della città, nuovo polo culturale di Treviso, sede dell’associazione TRA e di attività artistiche contemporanee. 
Il primo spazio ospita al piano terra un insieme di opere compatto, unanime nell’attenzione verso il corpo: dai disegni su carta di Carlo Carrà (Composizione metafisica, 1917), Filippo de Pisis (Il Pifferaio, 1931) e Arturo Martini (Cristo risorto, 1940-41) agli scatti evanescenti di Robert Mapplethorpe (Capri, 1983) e Michele Zaza (Paese magico, 1978) la forma umana si dispiega nella totalità delle sue varianti. Un’analisi esaustiva dell’argomento non tralascia le più celeberrime personalità del campo artistico che hanno saputo veicolare il proprio corpo come riflessione identitaria: Gina Pane (Hommage à un jeune drogué mort, 1971), tormentata figura di primo piano nella Body Art, Urs Luthi (Tell me who stole your smile, 1974), il cui ritratto androgino declina in maniera introspettiva la condizione umana, e Roman Opalka (Detail 5’419’229, 1965-2011), noto come il pittore del Tempo, il quale fino al 2011, anno della sua scomparsa, ha immortalato periodicamente in maniera ossessiva e ieratica il proprio volto. Unica presenza scultorea una raffinatissima Testa di fauno (1952) attribuita a Lucio Fontana
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La visione fondativa di “Lost in Arcadia” permane nella sede di Ca’ dei Ricchi, dove i connotati idilliaci sembrano presentarsi con maggiore forza e ispirazione, non più connessi al concetto corporeo ma affini alla fuggevolezza della vita e del momento creativo. Rappresentativi al riguardo gli artisti Emilio Prini (Emilio Prini, Confermo partecipazione per esposizione, 1975) e Fabio Mauri (Gomma, 1990). Notevole la presenza fotografica, che spazia da Franco Vaccari (Omaggio all’Ariosto, 1974), Luca Patella (Senza titolo, 1965-66), Paul McCarthy (Flight of the dead viking, 1992-93), a Miroslav Tichy (Bez Nazvu, 1960-1980). Fotografie mai complete, scorci di attimi nella cui vaghezza e imperfezione risiede la capacità di espressione. Opere come tracce di momenti memorabili, a dimostrazione di un dialogo tra arte e vita il cui equilibrio dialettico rispecchia un’unicità temporanea. Conclusione dell’esposizione il corpus di polaroid Los Angeles 20 settembre 2010 (2010) di Giorgio Andreotta Calò, noto al grande pubblico per la recente partecipazione al Padiglione Italia nella 57. Biennale d’Arte di Venezia.
Paola Natalia Pepa 
Mostra visitata il 1 giugno 2017 

Dal 21 maggio al 25 giugno 2017 
Lost in Arcadia 
Museo Luigi Bailo

Via Borgo Cavour 24, 31100 Treviso

Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00 
TRA-Treviso Ricerca Arte

Ca’ dei Ricchi, via Barberia 25, 31100 Treviso 
Orari: da martedì a sabato 10.00-13.00 e 15.30-19.30; domenica 15.30-19.30

Info: 0422.419990 – 339. 6443542
www.trevisoricercaarte.org – segreteria@trevisoricercaarte.org 

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