12 giugno 2017

Un cuore di cristallo

 

di

Hanno trovato il cuore della terra e non ve lo hanno detto? Sì, è proprio così, si trova a 290 metri al di sotto della superficie terrestre, le coordinate si leggono nero su bianco: 27°51′N 105°29′W,  Naica, Mexico. Un cuore caldo che tradisce le sue forme cristalline, dalle arterie ibernate dal tempo, immobili come apparentemente lo sono le stelle del cielo. La fortuita scoperta risale al lontano 1910, quando i colpi ignari e sudati dei minatori rivelarono un luogo incantato fatto di cristalli di selenite dalle dimensioni colossali, un luogo tanto surreale quanto la sorprendente scoperta di una seconda concavità del cuore di cristallo terrestre, nel 2000, anno in cui i lavori all’interno della miniera, purtroppo, non si arrestarono mettendo a rischio la conservazione di tale sorprendente spettacolo naturale. Solo nel 2015 si decise di sospendere i lavori ne ” La cueva de los cristales”, così chiamata dagli abitanti di Naica, che nasconde tuttora un patrimonio inestimabile per i nostri occhi, tanto unico quanto la possibilità di osservarlo di persona, le rarissime visite, infatti, hanno una durata massima di dieci minuti, in quanto le temperature al suo interno sono letteralmente infernali.
Non preoccupatevi dell’impossibilità di testimoniare tanta bellezza, perché proprio in questo senso l’artista Salvatore Arancio ci viene incontro, ricreando per noi lo stesso panorama, reinterpretato in maniera immaginaria e personale. Un panorama che si può ammirare alla galleria Federica Schiavo fino al 15 luglio, con in più la libertà di non doversi calare per diversi metri sotto terra. Un’istallazione che vuole ricreare la magia dei colossali cristalli della grotta attraverso i riflessi delle sculture irregolari plasmate in ceramica, scivolando sulle superfici di resina nera nelle quali tali forme si specchiano, immobili. Citando il titolo dell’installazione di Salvatore Arancio, Crystals are just globes of lights, i cristalli sono solo mondi di luce, solo un gioco di riflessi che ammalia o le loro forme spontanee nascondono un significato più profondo di quello che appare in superficie?  (Gaia Tirone)
Fonte: Anothermag 
 

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