12 giugno 2017

Una settimana architettonica

 
A Milano continuano a fioccare "week". Dopo l'arte, la fotografia e anche la BookBeat, ecco "Mi Arch", ovvero la settimana dell'architettura meneghina. Il debutto oggi, con un programma fitto fitto

di

Il buon vecchio (e milanesissimo) Manuel Agnelli, leader degli Afterhours diventato popolare tra il grande pubblico grazie alla sua carica di giudice nel noto talent show X Factor, in una canzone di vent’anni fa cantava “Gli architetti sono qua/ Hanno in mano la città”. Era il 1.9.9.6., che poi era anche il titolo del pezzo, anche se l’album “Hai paura del buio?” fu pubblicato nel ’97. 
Ebbene, perché questa digressione? Perché in effetti, negli ultimi vent’anni, l’architettura è stata la categoria – con l’arte contemporanea e il disegn – che ha goduto di un’ascesa senza confini. Gli “archistar” hanno creato Nuvole e Fiere, grattacieli, musei, fondazioni, rivisto periferie, puntato sul “sociale” e chi più ne ha più ne metta. E allora? E allora Milano, che di certo come luogo d’avanscoperta non è seconda a nessuno (e scusate la sottile ironia), ha pensato bene che, dopo la Design Week e tutte altre, compresa l’ultima della fotografia, fosse il caso di fare l’Arch Week. Anzi, la Mi Arch. Magari vi ricorda qualcosa.
E il direttore artistico, non poteva che essere altrimenti, è Stefano Boeri, che a Milano ha fatto vincere l’”International Highrise Award”, promosso dal Museo di Architettura di Francoforte, che ogni due anni premia il grattacielo più bello del mondo. A vincere fu il Bosco Verticale, ma a vincere stavolta sono anche Politecnico e Triennale, tra gli attori-ideatori protagonisti di questa iniziativa che da oggi a domenica porterà in scena dozzine di protagonisti che, in realtà, a Milano hanno vissuto, vivono e/o lavorano. Qualche nome? Si va da Fabio Novembre ai TAM Associati, da Scandurra Studio a Italo Rota, passando per gli Alterazioni Video e anche ai talk legati all’arte, come quello tra Amos Gitai e Adrian Paci. E poi Pippo Ciorra, le associazioni cittadini per parlare di riqualificazione delle zone della metropoli come il Giambellino o gli Scali Ferroviari, per estendere il discorso a “che fare” nell’area del cratere sismico abruzzese. E alla fine, venerdì sera, c’è pure Cino Zucchi che fa il Dj. Vi manca solo di consultare l’immenso programma, e scegliere: www.milanoarchweek.eu

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui