01 giugno 2017

I tatuaggi dell’Inghilterra vittoriana

 

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Fino all’8 gennaio 2018 il National Maritime Museum Cornwall ospita “Tattoo: British Tattoo Art Revealed”, esposizione che ripercorre la storia del tatuaggio nel Regno Unito attraverso più di 400 opere d’arte, fotografie e manufatti storici. Uno dei protagonisti della mostra è Sutherland Macdonald, considerato il primo tatuatore professionista del Paese. La moda del tatuaggio nell’Inghilterra vittoriana iniziò dopo che l’equipaggio dell’esploratore James Cook, durante un viaggio nel sud del Pacifico, entrò in contatto con l’usanza polinesiana di decorare la pelle con l’inchiostro. Macdonald iniziò a tatuare nel 1880 mentre era di servizio nell’esercito britannico, nel 1894 ricevette un brevetto ufficiale per poter utilizzare la macchinetta elettrica che aveva inventato, e dopo pochi anni aprì uno studio a Londra, al 76 di Jermyn Street ufficializzando così una nuova categoria professionale, quella del tattoist, un incrocio tra le parole tattoo e artist. Nel corso della sua attività sperimentò varie tecniche, usò utensili e strumenti giapponesi in avorio per ottenere degli effetti particolari, e fu uno dei primi ad adoperare il blu e il verde per colorare i suoi lavori. Ebbe anche una clientela d’elite, che comprese aristocratici, teste coronate come i re di Norvegia e Danimarca, e i figli della regina Vittoria. Ecco alcune fotografie che mostrano i lavori più elaborati di Macdonald, pioniere dell’arte del tatuaggio. (NG)

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