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La primavera milanese continua, e anche da Finarte si corre verso una chiusura di stagione coi fiocchi con le due sessioni di Arte Moderna e Contemporanea, che andrà in scena oggi alle 18:00 e Fotografia e Multipli d’artista, fissata per domani alla stessa ora.
Il catalogo è ricco, circa 200 i lotti, sulla copertina svetta Bruno Munari, l’opera scelta è Macchina inutile, risalente al 1952, una scultura che assembla metalli e un meccanismo di orologio presentata con stima d’asta tra 45mila e 65mila euro. All’incanto anche un gruppo di opere di Dadamaino, provenienti da importanti collezioni private, tute con stime comprese tra i 35mila e i 20mila euro. In catalogo anche una manciata di cancellazioni di Emilio Isgrò, esemplare è Dichiaro di non essere Emilio Isgrò, del 1971, presentato con una stima tra i 35mila e i 45mila euro. Realizzato in sette varianti diverse per colore e disposizione delle testimonianze, la variante II è stata acquisita dagli Uffizi di Firenze nel 2014 ed è esposta nella galleria degli autoritratti.
Ricca la sezione di opere di Arte Analitica e Cinetica, ma anche di Pop Art italiana: in vendita, opere di Mimmo Rotella, come il décollage Caccia al Ladro, del 1972, con stima d’asta da 40mila ai 60mila euro; Franco Angeli, tecnica mista su tela United States of America, 1965, stima d’asta 18mila e 22mila euro; e Giosetta Fioroni. E se non bastasse si aggiungono a queste alcune firme del Novecento, primo fra tutti Giorgio Morandi con Natura morta del 1945 che potrebbe raggiungere 28mila euro.
La sezione Fotografia e Multipli d’artista è decisamente variegata, e potrebbe essere interessante per tutte le fasce di collezionisti la scelta di proporre molte opere con base d’asta inferiore rispetto alla media del mercato. I nomi dei fotografi che fanno da traino sono i grandi classici come Ugo Mulas, Gabriele Basilico, Luigi Ghirri e grandi nomi internazionali come Man Ray, Florence Henri e Felix Nadar, e ancora Henri Cartier Bresson, Philippe Halsman, Robert Doisneau, Nan Goldin.
Infine tra i multipli d’artista spiccano una Acquaforte e un Cretto di Alberto Burri valutate rispettivamente mille e 200 e 12mila euro, un’acquaforte di Lucio Fontana, e un gruppo di opere di Mario Merz.