29 maggio 2017

La grande collezione di Carlo I ritorna a casa

 

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Una delle più vaste collezioni d’arte della storia sarà riunificata ad opera della Royal Academy of Arts di Londra. Seguendo, una relativamente breve, ma prolifica carriera come collezionista dal 1620 al 1640, Carlo I d’Inghilterra perse il trono – e la testa – nel 1649. Sotto Oliver Cromwell, salito al trono subito dopo la guerra civile, i 1500 quadri e le 500 sculture dell’ex monarca furono venduti, diffondendosi in tutta Europa.
Carlo I ha accumulato la più importante collezione d’arte che qualsiasi monarca abbia mai realizzato e vedrà presto il suo ritorno in patria, per ammirarla nella sua interezza.
Durante la Restaurazione, Carlo II cercò di fare del suo meglio per ricostituire la collezione, ma molte opere rimasero all’estero, principalmente nelle corti reali francesi e spagnole. Per l’evento imminente, i quadri di artisti come Peter Paul Rubens, Hans Holbein e Andrea Mantegna ritorneranno nel Regno Unito, per la prima volta dopo circa quattrocento anni.
Il Louvre di Parigi darà in prestito tre quadri – La cena di Emmaus di Tiziano e Allegoria coniugale, ed infine il ritratto di Carlo I, dal titolo Le Roi et la Chasse, del pittore della corte inglese Anthony van Dyke, mentre il museo del Prado di Madrid offrirà cinque tele. Un totale di venti prestiti internazionali che saranno inclusi nell’esposizione di centocinquanta lavori, insieme ai novanta che sono attualmente annoverati nella Collezione Reale.
Durante il regime di Cromwell, il collezionismo di opere d’arte non era supportato dalla corona. Secondo il libro in uscita, intitolato La galleria dei ribelli: l’ascesa (e l’occasionale caduta) dei mercanti d’arte, le pedine nascoste della storia dell’arte, molti degli amanti d’arte del tempo hanno ceduto le loro collezioni, facendo perdere le tracce di capolavori inestimabili.
Il rischio politico associato all’ esaltazione dell’arte, sotto il regime di Cromwell, era talmente evidente che il diplomatico e consulente d’arte Balthazar Gerbier, alleandosi fermamente con la nuova repubblica, criticò fortemente Carlo I per le “grandi somme di denaro sperperate per ostentazioni e vanità; solo vecchi dipinti e busti di marmo senza nasi”.
Il Principe Carlo avrà un ruolo d’onore nella supervisione dei prossimi eventi immancabili: la mostra Charles II: Arte e Potere”, organizzata dalla Royal Collection a Buckingham Palace, dall’8 dicembre 2017 al 13 maggio 2018, e la mostra della Royal Academy dal titolo Charles I: Re e Collezionista che darà inizio alle celebrazioni per il 250-esimo anniversario dell’Istituto. (Gaia Tirone)
Fonte: artnet

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