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La decisione del Consiglio Comunale di Helsinki, con 53 voti contrari contro 32 favorevoli, è stata inclemente. Niente Guggenheim in Finlandia (nelle foto un rendering del progetto vincitore). Sul piatto, ancora una volta, le principali obiezioni al progetto sono state il costo eccessivo per i contribuenti finlandesi e i finanziamenti privati inadeguati.
Richard Armstrong, direttore del museo newyorchese, ha detto in un’intervista che credeva che il museo avrebbe potuto aumentare il profilo culturale della città, come accaduto a Bilbao, aumentando il numero di visitatori in altre importanti istituzioni culturali della città.
E qui casca l’asino, perché da Osku Pajamäki, membro del Consiglio Comunale, avversario alla nascita del nuovo museo, ha dichiarato che una delle motivazioni per il rifiuto è stata proprio questa: «Invece di comprare una filiale del Guggenheim Museum di New York, possiamo ora concentrarci sulla creazione di nuove attrazioni culturali, esclusive, a Helsinki». Contro la globalizzazione, insomma. Peccato che di certo la Capitale del Nord Europa non si ricordi particolarmente per la sua viva artistica. Magari ora le cose cambieranno.