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Buono il risultato complessivo per questa 43esima Fiera internazionale d’Arte Contemporanea a cui hanno partecipato 27 Paesi, con quattro nuove entry quali Giappone, Hong Kong, Polonia e Ungheria, presentando ben 4mila artisti provenienti da tutti i continenti. Ecco il backstage della Fiac che enumera ottime vendite e, a detta di molti galleristi, un ampliamento significativo delle relazioni professionali. La Fiac ha accolto al Gran Palais ben 72mila visitatori di 58 Paesi, tra cui 12mila VIP, e 35mila visitatori che hanno scoperto il nuovo programma “On Site” accolto presso al Petit Palais. Tra le gallerie che hanno concluso buoni affari, troviamo In Situ che ha venduto Vivien Roubaud esposta al Petit Palais, mentre al Grand Palais le opere di Mark Dion Joana Hadjithomas & Khalil Joreige, Otobong Nkanga, il tutto ad istituzioni francesi e a collezionisti privati di Hong Kong e Singapore. La galleria belga Van de Weghe ha venduto un Rudolf Stingel per 2,3 milioni di dollari, un disegno di Tom Wesselmann per 180mila dollari e un disegno di Pablo Picasso per 450 000 dollari. La galleria Massimo Minini ha venduto due opere di Daniel Buren, tre opere di Sheila Hicks, e opere d’Ariel Schlesinger e di Mario Merz, mentre Marian Goodman ben 15 opere a 100mila euro. Sold out della TORRI, del Settore Lafayette, che ha proposto un solo show di Hoël Durrat. La Espaivisor, presente nel Salone Jean Perrin ha venduto un’opera di Nil Yalter e Judy Blum Paris, Ville Lumière, 1974 alla Ville de Paris. (ndr). Appuntamento con la 44esima edizione della Fiac dal 19 al 22 ottobre 2017 al Grand Palais, che accoglierà la fiera fino al 2020 incluso, prima dell’inizio dei lavori di rinnovo dell’edificio della durata di due anni. Dove sarà collocata la Fiac nel 2021 ancora non è noto. Ma questo è un altro problema. (livia de leoni)