25 ottobre 2016

Bookcity, anticipazioni dalla quinta edizione, con una domanda: c’è davvero bisogno di una nuova fiera del libro a Milano?

 

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Era il 2012 quando Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Corriere della Sera e Fondazione Mauri – insieme al Comune hanno deciso di valorizzare Milano come Capitale dell’editoria: è la città dove hanno sede i grandi gruppi e molte case editrici, dove si pubblica e si legge di più in Italia. Così è nata Bookcity, la festa dei libri e della lettura.
La prima edizione ha registrato 80mila partecipanti, il successo è andato crescendo fino ai 150mila dell’anno scorso.
Ieri, nella Sala Alessi di Palazzo Marino è stata presentata la quinta edizione della manifestazione, in programma dal 17 al 20 novembre, e le aspettative sono sempre più alte: oltre mille eventi in 260 luoghi della città, con 1700 protagonisti tra autori, presentatori, attori, musicisti. La novità di quest’anno sono i quattro punti cardinali, che si affiancano al Castello Sforzesco, da sempre cuore della manifestazione. In ogni location si affronterà un tema attuale e di grande respiro: al MUDEC-Base “Le identità, l’incontro”, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Futuri Possibili”, al Teatro Franco Parenti “La Fabbrica dei valori”, ovvero rapporto tra etica ed economia, alla Triennale “Le mille e una Storia”, ovvero il piacere del racconto. Non mancano gli abituali focus tematici che arricchiscono e diversificano l’offerta. 
Tre giorni di eventi tutti gratuiti coinvolgono l’intera città, dal centro alle periferie. Chiunque può trovare stimoli interessanti su qualunque argomento, dal fantasy alla filosofia, dalla cucina allo sport, dalla scienza alla poesia, dalla moda alla politica. Senza dimenticare le molte star, dai grandi autori di bestseller ai videoblogger Sofia Viscardi, The Show e i Pantellas (se siete over 25, lasciate perdere).
Come ha sottolineato il presidente di Bookcity, Piergaetano Marchetti, la manifestazione nasce dalle proposte dei cittadini e dalla loro volontà di dialogo e di incontro. Caratteristica che la differenzia da altre kermesse, come la Fiera Tempo di Libri annunciata per il prossimo aprile a Rho Fiera.
Oliviero Ponte di Pino, responsabile del programma, ha fatto notare come #BCM16 abbia un budget di circa 300mila euro, in gran parte da sponsor privati. Questo vuol dire che basta un investimento di due euro a testa per garantire l’accesso a un evento culturale e molto spesso in luoghi poco valorizzati.
Dunque a quanto pare solo aspetti positivi. C’è davvero dunque bisogno di una nuova Fiera, che sta già facendo tremare il tradizionale appuntamento di Torino? (Giulia Alonzo)

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