30 settembre 2016

Quel pasticciaccio brutto…

 
..Non è solo a via Merulana, come recitava il titolo del celebre romanzo di Carlo Emilio Gadda, trasformato spesso in piéce teatrale. Qui c'è di mezzo il pasticcio di una città, che è ben lontano dall'essere una messa in scena "futuribile"

di

Il termine ultimo è esattamente tra tre mesi: 31 dicembre 2016. Tre mesi di tempo per redigere e approvare il bilancio di Roma. Ma senza Assessore al Bilancio, e senza il responsabile del servizio finanziario, si va ben poco lontani. Anzi, si va al Commissariamento. E sarebbe il secondo, in nemmeno un anno, in nemmeno un paio di stagioni dall’inizio del mandato dalla Sindaco Virginia Raggi. 
Eppure lo scenario non è così lontano dalla realtà, anzi, e pare ben chiaro da una parte e dall’altra, che ci sia uno strano interesse a tenere in scacco la situazione di Roma. Affondi a destra, affondi a sinistra – con il Premier che anche direttamente ha riferito a mezzo stampa che la Raggi “è meglio che cambi lavoro”, e il “patron” Beppe Grillo che chiede silenzio, come se evitando discussioni si potesse appianare il caso di questa immobilità che si profila quasi calcolata, non tanto dai 5 Stelle quanto da chi gioca di sponda.
Sarà che forse, da tutte le parti, c’è la grandissima paura che il movimento autarchico e un po’ anarchico dei 5 Stelle, se davvero dimostrasse di cambiare la Capitale, allora affosserebbe le idee che ci siamo fatti della politica nella prima, nella seconda e nella terza repubblica, e forse pure nella quarta? 
Sdrammatizziamo un poco, perché sarà ben difficile che il Governo posticipi le normative vigenti, secondo le quali entro il 31 dicembre i Comuni devono redigere ed approvare il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario successivo e il bilancio triennale di previsione, documento in cui l’amministrazione indica quali risorse finanziarie intende reperire e come intende utilizzarle. In caso di uno slittamento dei termini, forse, Roma sarebbe salva. Meno forse i sonni di chi, a tutti i costi, vorrebbero riprendersi il dominio del Campidoglio.
Così tra 90 giorni, insomma, si potrà di nuovo materializzare l’incapacità dichiarata di gestire asili, scuole, trasporti, servizi sociali e raccolta rifiuti. E allora di nuovo sarà caos, e allora di nuovo sarà commissario, e allora di nuovo quale sarà il futuro della Capitale? (MB)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui