11 marzo 2015

Arting159

 

di

Roberto Papini è un imprenditore, nato in una famiglia di collezionisti, da sempre in contatto con il mondo dell’Arte, con la “A” maiuscola. Esperto d’arte, collezionista, dopo aver chiuso la sua azienda, da anni si occupa di arte a livello nazionale e internazionale.

Presidente e amministratore di Arting159,galleria d’arte e associazione culturale, fondata nel 2010, con l’obbiettivo di promuovere i nuovi talenti artistici e di diffondere la cultura. Inoltre considerevole è il progetto della creazione di una fondazione con il contributo dei singoli collezionisti che vogliano condividere opere d’arte importanti, creando cultura e partecipazione intorno al mondo dell’arte.

La dicitura Arting159 non è casuale, ma è stata ben studiata dal suo fondatore: con la particella “ing”, di origine anglosassone, si vuole intendere quale centro di coordinamento in continuo movimento e azione; anche i numeri hanno un significato ben specifico “1”, “5” e “9” sono rispettivamente simboli di unicità, umanità e creazione.

Arting159 è un nuovo progetto, la cui forza e il valore consistono nell’intento di rendere la dimensione artistica sempre più presente e partecipabile. Progetto possibile

grazie all’ardita passione per l’arte e alla consolidata capacità di gestione manageriale.

Quella di Roberto Papini è una ricerca costante degli artisti, dietro la quale si sviluppa un vero e proprio percorso conoscitivo dell’artista. Secondo Roberto Papini “bisogna analizzare l’artista a 360°”, è necessario toccare da vicino l’artista: visionare i suoi lavori, intervistarlo, essere dentro il suo atelier, analizzare il suo percorso espositivo, studiare le precedenti recensioni critiche, e da qui proseguire un percorso critico e personale dell’artista.Dietro ogni oggetto si nasconde un significato. Ogni spettatore deve pensare l’opera a modo suo, l’osservazione deve essere legata ad un pensiero soggettivo. Di fronte ad un’opera affiorano vari pensieri. Ogni interpretazione è legata all’umanità dell’artista, al suo io interiore. Per poter conoscere un quadro, devi conoscere non solo l’artista, ma anche la sua vita e il periodo in cui è vissuto. Fondamentale dunque è la contestualizzazione storica, così come la catalogazione delle sue opere d’arte al fine di aumentare il valore culturale attorno alla figura dell’artista. La capacità interpretativa di uno storico e critico d’arte porta a creare un legame tra l’artista, la sua vita e il periodo storico. Abilità che l’imprenditore Roberto Papini ha saputo sviluppare grazie alla sua profonda passione per l’arte.

La volontà di Roberto Papini di far partire progetti culturali ad ampio raggio, coinvolge sia le sedi di istituzioni culturali pubbliche e private in città quali Milano, Firenze e Torino, sia la regolare partecipazione ad importanti eventi fieristici internazionali. L’obiettivo primario della “strategia di Roberto Papini” è di essere presenti durante Expo’2015 come promotore di eventi culturali, attraverso lo scambio di spazi espositivi tra gallerie private, fondazioni e musei, nel condividere progetti comuni riguardanti la promozione dei migliori talenti artistici. Il primo passo è la realizzazione del business plan: tutto deve essere mirato e ben costruito.

Col mese di marzo, Arting159 apre i suoi battenti sui Navigli, con l’esposizione di tre ceramiche (diametro 30 centimetri) del 1949 di Alberto Burri e suo un “cretto” del 1975 (dimensione 35×28 cm), ai quali si uniscono i Fragments Installations dello scultore Piero Sanna e le fotografie fantasmagoriche della stazione centrale di Milano di Tommy Bonicelli, realizzate con la particolarissima tecnica della matrice in materiale vinilico.

Roberto Papini, la sua idea di artisti e il ruolo dei critici e curatori d’arte

Viviamo in un periodo storico di surplus di prodotti, di cui solo la qualità ha il miglior riscontro.

Secondo Roberto Papini, gli oggetti d’arte escono direttamente dai laboratori di artigiani; fanno arte ed appartengono al mercato dell’arte solo quelli che vengono realmente riconosciuti artisti da un pubblico di professionisti. Il curatore e il critico d’arte sono coloro che decidono di scommettere su un determinato artista e lo promuovono, realizzando una sua mostra e scrivendo un’analisi critica.

L’Italia è fatta di grandi artigiani, ma pochissimi sono artisti, e così Roberto afferma “oggi abbiamo circa sei mila artisti dichiarati, di che cosa stiamo parlando, in realtà non abbiamo avuto più di dieci artisti”. Inoltre, dall’altra parte, c’è la borghesia di massa, quella del turismo culturale, chevisita i musei e le mostre, “che si reputa esperta d’arte, ma concretamente non sa nulla dell’arte”. La cultura, l’arte, è per “la borghesia d’ élite, che appartiene al mondo dell’arte, perché al contrario della borghesia di massa, non consuma l’arte, ma la vive” prosegue Papini. I collezionisti usufruiscono sì del piacere di possedere un’opera d’arte, e allo stesso tempo ne muovo il mercato. Ai tre vertici di un triangolo si posizionano dunque gli artisti, i galleristi d’arte e i critici d’arte, il cui principale ricettore è proprio il pubblico d’élite. Il mondo dell’arte per funzionare deve essere fatto da professionisti del settore.

Roberto Papini e i nuovi direttori museali

23 sono i nuovi direttori di musei d’arte nominati su tutto il territorio nazionale italiano. Secondo Papini, con questi cambiamenti nella struttura direzionale, è convinto che si incentivi, in tempi brevi, la collaborazione tra pubblico e privato. Si spera di migliorarne i rapporti al fine di realizzare eventi culturali, certamente rispondenti alla filosofia istituzionale, e mirati a coinvolgere il pubblico degli amanti dell’arte. Secondo Papini l’occasione di rilancio per il patrimonio culturale, che i nuovi 23 direttori dovranno sfruttare, è l’Expo’2015: questo evento di richiamo internazionale non deve svolgersi solo a Milano, ma in tutta Italia. Durante l’Expo’2015 questi nuovi direttori dovranno impegnarsi ad organizzare mostre mirate, che coinvolgano un gran numero di visitatori. Dare visibilità al grande patrimonio culturale – artistico italiano.

Arting159 ed Expo’2015

Per l’Expo’ 2015, che si terrà a Milano da Maggio ad Ottobre, Arting159, sotto la guida di Roberto Papini, sta mettendo in atto una vera e propria strategia commerciale.

L’obbiettivo è quello di creare un’unione tra le gallerie sul Naviglio, la zona Brera e il quadrilatero della moda dove si terranno gli eventi collaterali.

Il progetto è quello di realizzare mensilmente una mostra d’arte nelle diverse location. In questi mesi ci sarà una vera e propria rotazione di “espressioni artistiche”, in cui sarà un critico d’arte a spiegare l’evento culturale.

Ci si augura che con Expo’2015 si dia ampia visibilità al patrimonio culturale – artistico su tutto il territorio nazionale.

giornalista critico d’arte Dott.ssa Martina Daniele

mostra: “Le fotografie fantasmagoriche di Tommy Bonicelli

vernissage 04 aprile 2015 ore 19,00
A cura della Dottoressa Monica Palmieri

Arting159

via Alzaia Naviglio Pavese, 8 20142 Milanocc

orari di apertura martedì – domenica dalle ore 15.30 alle ore 20.00

www.arting159.com

Ingresso libero

1 commento

  1. Non sarà retrò e controproducente creare una così netta separazione di giudizio tra fruitor d’ élite e fruitori (o meglio “consumatori”) di massa? Mi ha sorpreso leggere su exibart questo commento, perché credo fermamente che uno dei più concreti e attuali obiettivi delle gallerie, degli artisti, delle fondazioni e musei di arte contemporanea debba essere il veicolare la comprensione, favorire la curiosità e il piacere (o il non-piacere) nell’arte di oggi. Mi sembra che questo scopo sia condiviso ampiamente nella stessa élite e lo dimostrano gli sforzi atti a mediare il prodotto culturale contemporaneo su più livelli. Si potrebbe ribattere che siano tentativi divulgativi, velati dal buonismo dell’idea di “arte per tutti” e fondamentalmente fallimentari, ma anche fosse? Al mercato dell’arte, che Papini non sembra disdegnare nel cavalcare l’onda – assai massificata per la verità- di Expo 2015, non può che giovare.

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