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Sarà curata dalla Presidente della Sharjah Art Foundation, Sheikha Hoor Bint Sultan Al Qasimi la mostra del Padiglione degli Emirati Arabi alla prossima Biennale di Venezia. Quattordici artisti in tutto: Ahmed Al Ansari, Moosa Al Halyan, Mohammed Al Qassab, Abdul Qader Al Rais, Abdullah Al Saadi, Mohammed Abdullah Bulhiah, Salem Jawhar, Mohammed Kazem, Dr. Najat Meky, Abdulraheem Salim, Hassan Sharif (nella foto in alto), Obaid Suroor, Dr. Mohamed Yousif e Abdulrahman Zainal.
Il titolo? “1980-Today: Exhibitions in the United Arab Emirates”. Si tratterà di un’esplorazione di come sono emerse le pratiche artiste nel Paese del Golfo, dal momento della sua nascita ad oggi (ricordiamo infatti che Dubai, nel 1975, era poco più che un piccolo porto di 25mila abitanti.
Gli artisti, di cui alcuni si possono attualmente vedere in scena nella mostra bolognese “Too early, too late”, sono figure chiave nella storia dell’arte del Paese e il calcio d’inizio, sia in mostra che quasi quarant’anni fa, è stato dato dall’Emirates Fine Arts Society, associazione senza scopo di lucro che si è formata nel 1980 proprio a Sharjah, che negli anni è stata il principale attore per mettere a fuoco ispirazione e ricerca nella zona.
“L’opportunità di curare il Padiglione Nazionale degli UAE mi ha permesso di riflettere su un periodo significativo della storia dell’arte del Paese, imbattendomi in una serie di opere d’arte interessanti, soprattutto sculture e dipinti di artisti ormai affermati, così opere di meno conosciuti. Il mio obiettivo è quello di mostrare la diversità delle pratiche artistiche, non focalizzare l’attenzione sui singoli. Negli ultimi dieci anni la scena artistica degli Emirati ha registrato un aumento di riconoscimenti e l’apprezzamento internazionale, tuttavia molti non sono ancora a conoscenza della profondità e della diversità dei nostri artisti, che hanno lavorato molto più a lungo rispetto al corso del boom dell’arte attuale”, ha dichiarato la curatrice e Presidente.
Un nuovo focus che cavalcherà l’onda, in maniera probabilmente intelligente. E che come spesso accade guardando alle pratiche dei Paesi Arabi, non tradirà le aspettative. Noi, d’altro canto, stiamo ancora aspettando la nostra lista di partecipanti al Padiglione Italia. E ad oggi mancano tre mesi e qualche giorno.