20 dicembre 2014

Il Museo di Palazzo Pretorio di Prato apre le porte al terzo millennio, ma per farsi pubblicità

 

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Il Museo di Palazzo Pretorio di Prato, che vanta una collezione permanente di opere dal XIV al XX secolo e ospita abitualmente mostre temporanee, decide di entrare nel terzo millennio. Il Palazzo, chiuso per quasi vent’anni, ha riaperto nel settembre del 2013 presentando un allestimento all’avanguardia che accompagna il visitatore per tutto il percorso espositivo, avvalendosi di strumenti interattivi e installazioni sonore che approfondiscono il significato delle opere.
Su questa scia scientifico-comunicativa il centro espositivo ha promosso un concorso dal titolo “Moving Palazzo Pretorio”, che consiste nel premiare l’opera video che meglio promuova l’immagine del museo comunicando il fascino particolare che lo contraddistingue.
Il video dovrà essere lungo fra 1 minuto e 1 minuto e 30 secondi e dovrà naturalmente avere come soggetto il Museo di Palazzo Pretorio. Nessuna limitazione di sorta per quanto riguarda la scelta espressiva o di genere cinematografico, i partecipanti avranno dunque piena libertà. Unico requisito essenziale, l’originalità del soggetto. L’iscrizione al concorso è consentita fino al 2 gennaio e le opere dovranno pervenire entro il 31 marzo.
Tre premi in denaro in palio, di 4 mila, mille e cinquecento e mille euro, che verranno assegnati rispettivamente al primo, al secondo e al terzo classificato.
Insomma una buona opportunità per i giovani videomaker per farsi conoscere e magari guadagnare qualcosa. Certo è che l’iniziativa sa poco di artistico, avendo il video principalmente una funzione di promozione. È però un segnale positivo che anche le istituzioni museali votate maggiormente all’arte antica aprano le porte al futuro cercando di far interagire linguaggi differenti e attualizzando un sistema ormai stantio.
Prato vanta già il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci che si occupa di questo tipo di iniziative, ma è certamente un buon segno che un museo non legato solitamente a queste logiche decida di investire sui giovani, anche se solo per farsi pubblicità. (Giulia Testa)

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