19 dicembre 2014

Fino al 10.I.2015 Lucio del Pezzo, Saggitarus Fondazione Marconi, Milano

 
Le opere anni’60-70 di Lucio del Pezzo fanno capolino come frammenti di tempo, scolpiscono citazioni metafisiche in chiave pop, sintetizzano con ironia enigma e architettura

di

Lucio Del Pezzo, classe 1933, napoletano, milanese dal 1960 quando, in seguito alla sua prima mostra personale nella galleria Schwarz, si distingue per una geometria razionale con opere figurative, assemblaggi, rilievi, oggetti e combinazioni formali per lo più in legno simili ad “architetture” metafisiche, dall’appeal ludico-pop. 
Al primo piano dell’algida Fondazione Marconi sorprendono una serie di sculture componibili, dal titolo Sagittarius con i relativi studi preparatori (1969), ispirati alla costellazione di segni zodiacali, in cui la sua enigmatica astrologia, con sfere, cubi e triangoli  evoca simboli della cultura greca. I suoi oggetti colorati, solari, sfreccianti, materializzano archetipi mediterranei e irrompono nello spazio bianco della Fondazione milanese. Queste opere traducono in soluzioni dinamiche, variabili, combinatorie, aperte direbbe Umberto Eco, la  rigidità compositiva implicita nella Pop art e nel Minimalismo americano. Alcune sculture -pitture, come Re Mida III (1968) sono valorizzati dalla doratura delle superfici e oscillano tra rimandi bizantini e, nelle tavole con le piramidi, a quelli egizi. Le sue anomale architetture della memoria sono introspezioni ludiche, formalizzano equazioni geometriche e filosofiche di millenni e rappresentano la cultura italiana. Chiudono al secondo piano un nucleo di opere che caratterizzano i codici distintivi dell’artista partenopeo, come  Piccolo Casellario (1966), tecnica  mista su tavola, il Casellario 40 elementi (1974), dai grafismi policromatici seducenti, fino alla saettante scultura Zig Ziag (1967) e il Grande ziggurath (1971) e Visual box (1968 ) dove il quadro diventa scultura. Queste e altre  soluzioni formali, come puzzle di una meta-architettura equilibratamente ludiche, rappresentano l’universo figurale di Del Pezzo e sarebbero piaciuti a Depero e ad Alberto Savino, surreali e razionali al tempo stesso, come inno del divenire del tempo, calembour visivi della memoria  e verifica di illusorietà. 
Jacqueline Ceresoli
Dal 12 novembre 2014 al 10 gennaio 2015
Lucio del Pezzo, Saggitarius
Fondazione Marconi Arte  Contemporanea 
via  Tadino 15-20124 Milano
Orari: dal martedì al sabato 10-13, 15-19.

1 commento

  1. per exibart
    sono così vecchia, lontana anche perchè abito al sud, che pure amo
    però ho conosciuto EXIBART !
    così smetto di lamentarmi e ringrazio

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