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La sua cattedra a Brera, è proprio il caso di dirlo, ha fatto scuola. Non è un caso che un paio di stagioni espositive fa il PAC di Milano, quasi in concomitanza con la Galleria d’Arte Moderna della città abbia dedicato a lui una retrospettiva e ai suoi allievi, piccoli o più affermati, una collettiva. Parliamo di Alberto Garutti, uno dei più importanti artisti italiani che, il prossimo 4 novembre, sarà in dialogo con l’architetto e designer Claudio Germak, in una collaborazione tra Fondazione Spinola Banna e il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino.
Il tema? L’artista come primo spettatore, anche se la conversazione riguarderà il rapporto tra le due discipline, con l’architettura che è sempre stata storicamente il contenitore dell’arte visiva, legame che le nuove tecnologie hanno ancor più evidenziato. Il confronto tra i due studiosi sarà preceduto da un intervento di Marco Boglione, fondatore e presidente del Gruppo BasicNet, dal titolo Business @lla velocità del pensiero.
Innegabile, in tutti i casi, che Garutti abbia sempre messo al centro del suo percorso l’architettura come legame imprescindibile con il reale, creando con gli spazi urbani una tensione continua e vivificante tra arte e quotidianità. E non è un caso, forse, che lo stesso artista viene da studi d’architettura. Un buon modo per iniziare l’art week torinese, prima della full immersion tra stand e mostre.