20 settembre 2014

Un milione e mezzo di danni a Firenze, ma la macchina di tutela della Soprintendenza funziona. E ora quali accorgimenti per evitare nuove calamità?

 

di

Uffizi, esterno
A Firenze dopo la bomba di acqua e grandine che ieri ha colpito la città e costretto ad evacuare anche il Museo degli Uffizi, oggi si contano i danni.
Secondo la Soprintendenza, che però rimarca un “ottimo intervento del personale e delle ditte esterne che si sono prestate con grande dedizione”, la cifra stimata del disastro è pari al milione e mezzo di euro.
Il Giardino di Boboli resterà chiuso probabilmente per tutta la prossima settimana, mentre a Palazzo Pitti resta chiusa una parte della Galleria del Costume interessata dalle infiltrazioni d’acqua piovana. 
Chiuso per la prossima settimana, fino al 24, anche il Museo di San Marco, dove le infiltrazioni d’acqua all’interno dell’edificio hanno riguardato vari ambienti, coinvolgendo anche quattro tavole dipinte.
Palazzo Davanzati è invece aperto e stasera non sarà a rischio la “Giornata Europea del Patrimonio”, ma resterà chiusa la Sala dei merletti che ha subito gravi danni, già al vaglio di tre restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure. Le infiltrazioni d’acqua qui hanno riguardato anche alcuni dipinti. Il resto, è salvo. Segno, deciso, che i musei fiorentini hanno dimostrato un buon grado di conservazione. Difficile però pensare di prendere misure preventive per eventi meteorologici di tale portata e così inaspettati. 

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