15 settembre 2017

Carta ricca e abbordabile

 
A Lugano “Wopart - Works on Paper Art Fair” rilancia la passione collezionistica per il disegno. A prezzi accessibili per nomi preziosi. Ecco un tour per tutti i portafogli!

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Si è inaugurata ieri sera in un clima di spumeggiante mondanità la seconda edizione di Work on Paper Fair (fino al 17 settembre), la fiera internazionale dedicata alle opere su carta, anche quest’anno ospitata al Centro Esposizioni di Lugano. I pubblici tedeschi e italiani invitati e molti artisti al vernissage erano entusiasti, curiosi e sorpresi di trovare proposte – in oltre settanta gallerie partecipanti – davvero vantaggiose, che attirano abituali e nuovi collezionisti a caccia dell’affare, del disegno inedito, dell’incisione, di grafiche o libri di importanti personalità di fama internazionale. 
Bravi l’ideatore di Wopart Luigi Belluzzi (che ha inventato Modenantiquaria), e il comitato scientifico presieduto da Giandomenico Di Marzio, giornalista, critico e curatore indipendente, e da Paolo Manazza, pittore e giornalista esperto di economia dell’arte. E squadra vincente non si cambia, sperando nella riconferma dei quasi 5mila visitatori nell’edizione 2016. 
La nuova edizione punta sulla qualità a prezzi accessibili per ampliare il mercato, includendo anche la fotografia rigorosamente analogica e il coinvolgimento di musei prestigiosi, dal Louvre di Parigi al Met di New York. Dal disegno antico alla stampa moderna, dal libro d’artista alla fotografia d’autore, dall’incisione all’acquerello alle stampe orientali fino alle carte di artisti contemporanei, nei padiglioni fieristici l’offerta è vantaggiosa: ci si può portare a casa una litografia di Picasso intorno a 2mila e 500 euro, disegni di Casorati a 13mila euro, sei litografie di Picabia a 12mila, acquerelli di Carol Rama a 18mila e si trovano altre occasioni da scovare tra disegni, incisioni, dal Rinascimento ad oggi. La qualità è la regola, la varietà anche, e occhio all’anno della tiratura delle opere perché qui il valore cambia. Il Centro espositivo di Lugano è allestito in maniera sobria ed elegante, i lavori suddivisi in 75 gallerie (da 14 Paesi) rilanciano il mercato dell’opera su carta sull’onda della rivalutazione internazionale di un genere in Italia snobbato. 
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Wopart Lugano, Opening
Lugano consapevole di godere di privilegi fiscali, con Wopart mira a qualificare dunque questo mercato fino a qualche anno fa sottovalutato e oggi in espansione. Oltre ai prezzi abbordabili, il successo della fiera sta nella proposta trasversale di tecniche diverse (pastello, stampa, incisione, penna, fotografia) e di generi che non passano ma si rinnovano, come l’autoritratto, il design, o i bozzetti preparatori. Tra gli altri stand è imperdibile quello della Galleria d’Arte Maggiore di Bologna con 17 splendide acqueforti di Giorgio Morandi. Merita un viaggio anche lo spazio di Allegra Ravizza (Lugano /Honolulu): qui c’è la storia dell’incisione, e si va dalla serie dei Capricci di Goya a Chagall, da Giancarlo Vitali a Baseliz (a 12mila euro), Picasso e altri Maestri di ieri e di oggi e prezzi che spaziano da 600 euro in su. Si segnala la galleria Dip Contemporary Art, nata nel 2016, che con le sue mostre di Maestri concettuali e artisti internazionali ha sprovincializzato il clima sopito di Lugano. Qui disegni inediti di Paolo Canevari (2013-2017), al costo di 2-5mila euro, e tre libri del’artista di diverso formato (5mila euro il più piccolo, 7mila euro il medio e 15mila il grande). L’altro artista top di questa galleria è Melik Ohanian, che nel 2015 ha rappresentato il Padiglione Armeno in occasione della Biennale di Venezia e ottenuto il Leone d’oro, presente con un lavoro fotografico davvero originale. 
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Wopart 2017
Si distingue e piace ai new collectors per proposte smart Galleria L’Affiche di Milano; sono un affare le “cartoline” (450-500 euro) irresistibili di Francesco Bocchini, scultore già affermato dalla manualità sorprendente anche nell’arte del disegno e colore, vedere per credere, e Alfred Drago Rens, riconoscibile con “foto-sculture” su carta, dinamiche e d’impatto tridimensionale, che hanno riscosso successo a Basilea (da 500 a 2000 euro). Si fa notare nella galleria Atipografia (Mistino) Denis Riva con Gira Gira (andare verso il fuoco), 2017: una scatola assemblata di legni e cartone e cetra magica, con disegno-striscia su carta acrilica china su pastello, e basta girare le manovelle per godere della visione di un viaggio onirico nell’inconscio fiabesco dell’autore (7mila e 500 euro). Non poteva mancare la street art con Francesco Diotallevi proposto da Bag Gallery (Parma /Pesaro), dal guizzo rapido, sagace e mordace si distingue con grandi e piccole opere di diverso prezzo. Tra le gallerie storiche Pandora arriva da New York con una china di Balla e Renoir da 37mila euro, ma c’è anche un autoritratto di Vincenzo Gemito e un olio su carta di Luca Giordano da 35mila. E una chicca: un inchiostro di Guercino, pittore che qui potete portare a casa con 50mila euro. Inchiodano lo sguardo, le “unghiate su carta” di Penone alla Salomon di Londra. Da Mazzoli (Modena) una carta irresistibile di De Dominicis a 12mila euro, che spicca tra le opere di Prini, Ontani, Franco Vaccari e altri maestri concettuali a prezzi non proibitivi. 
Allo stand Mac Mazzucchelli Art Consulting, non sfugge ai cultori una serie litografica di Munari degli anni ’50, a 12mila euro. 
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Wopart 2017
Opere su carta di Claudia Losi, artista della galleria di Monica De Cardenas (Milano/Zuoz/Lugano), costano dai 5mila euro in su, mentre da Continua gli acquerelli di Antony Gormley costano 20mila. Si sale da Lia Rumma (Milano/Napoli) con disegni di Kentridge, da 50mila. 
Per i vip i prezzi sono alti anche nella galleria più importante di Lugano, la Buchmann Galerie, dove una grande carta Mario Merz costa 85mila, e quattro disegni a pastello, olio e matita su carta di Wolfgang Laib, di cui è in corso una mostra personale al LAC (fino al 7 gennaio 2018) costano 19mila euro l’uno
Ma a proposito di quello che troverete “off” Wopart, in occasione della fiera Lugano è “officina” di eventi collaterali di cultura e arte diffusi in luoghi pubblici e privati e sono previsti incontri, interviste, lectio magistralis, per promuovere il territorio. Si affiancano alla fiera quattro mostre: “1930-1970: La fotografia d’avanguardia in Italia della collezione Prelz”, a cura di Walter Guadagnini e di CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia di Torino; “I mille volti del Kabuki”, una raccolta di stampe ukiyo-e provenienti dal Museo delle Culture di Lugano, e una mostra di opere su carta e libri d’artista, provenienti dalle collezioni del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, per chiudere con un’installazione inedita di Emilio Isgrò, a cura di Marco Meneguzzo. 
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Denis Riva a Wopart 2017
Insomma, agli artisti basta una matita, una penna e un pezzo di carta per dar forma a qualcosa di effimero ma necessario per capire le complessità del mondo. In questa parata dell’arte su carta antica e moderna (sono oltre 5mila le opere) sono preziosi il bozzetto La Strage degli Innocenti di Giovanni Battista Paggi (1554-1627), i disegni antichi di Raffaello Sanzio, Salvator Rosa, Guercino, le grafiche e gli acquerelli di Rodin e Leger, e i disegni di  Klee, Paladino, Banksy, Alex Katz. 
Infine, anche qui, si parla: “Wopart/talk” con Joseph Kosuth, a Lugano con una mostra personale proprio alla DIP (dal 13 settembre); Paolo Canevari; il neuroscienziato Edoardo Boncinelli, i collezionisti Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Massimo Prelz e la filosofa Lina Bertola, e tutti gli incontri saranno trasmessi anche in streaming sul sito della manifestazione (www.wopart.eu). 
A Lugano, il dialogo tra pubblico e privato e tra arte e mercato, che mira alla promozione turistica del territorio, è confermata anche dalla mostra per i bibliografi “Libri che attraversano il tempo. Le settecentine della Biblioteca cantonale di Lugano” a cura di Flavio Catenazzi e Luca Saltini, e consulenza scientifica di Giammarco Gaspari, alla Biblioteca di Lugano. 
Memorandum: tenete sempre d’occhio le opere su carta nel di-segno dell’arte, perché varranno quanto lingotti d’oro e saranno traccia, memoria e identità della nostra storia. 
Jacqueline Ceresoli 

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