26 maggio 2017

Fino al 28.V.2017 Luciano Ventrone, Punti di Vista Museo Delle Genti D’Abruzzo, Pescara

 

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L’opera pittorica di Luciano Ventrone si attesta come una personalissima interpretazione della Stilleben che – toccando i temi ontologici della presenza e del visibile – muove da un astrattismo puramente formale degli inizi per approdare, negli anni Novanta, ad un astrattismo concettuale di deriva iperrealista, con le grandi tele dei cesti di frutta, le zucche e le angurie spaccate, le melegrane aperte, che spingono la rappresentazione ben oltre il dato allegorico e simbolico dell’oggetto rappresentato, nella necessità di fare luce su altri aspetti peculiari della realtà manifesta più intimamente legati al suo divenire, alle interazioni della materia vivente, alle corrispondenze e analogie strutturali e fenomenologiche, secondo le forme e le modalità del pensiero organico. 
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La mostra “Punti di Vista”, pensata e strutturata da Mariano Cipollini all’interno degli spazi espositivi del Museo delle Genti D’Abruzzo di Pescara, ripropone, attraverso una cinquantina di opere tra dipinti, disegni e collages, il percorso estetico dell’autore dagli anni Sessanta ad oggi. Dalla cronologia dei lavori esposti è interessante rilevare come questo cammino si sia snodato in modo inverso rispetto ad un processo più comune, riconducibile alle avanguardie storiche del Primo Novecento, che solitamente vede il pittore iniziare dalla figurazione per giungere all’astrazione. È, questo, un aspetto sicuramente emblematico della ricerca di Luciano Ventrone, pienamente consapevole che il massimo grado di astrazione concettuale arriva a verificarsi, paradossalmente, nell’estrema identificabilità formale del soggetto rappresentato che, come avviene nella sua pittura, può giungere ad evocare la più pura dimensione metafisica.
L’artista mediante un gesto pittorico lento e meditativo accosta e restituisce il mistero della presenza delle cose e i suoi quadri si impongono all’attenzione dell’osservatore in virtù di una astanza – intesa piuttosto come forza del dasein che del sein – che porta a contemplare uno scorcio esistenziale più complesso e che trascende in molti casi la mera restituzione della ‘vita silenziosa’ delle cose impropriamente conosciute che animano lo scenario quotidiano, trasfigurate esteticamente in una luce cruda e inquisitoria da ‘terzo grado’ nella necessità etica di spalancare gli occhi su ogni minimo dettaglio della dimensione esistenziale dell’oggetto per colmare quella distanza che ci separa, in quanto individui umani, da ciò che non siamo e non conosciamo: l’alterità prossima, che comincia dove finisce la nostra individualità corporea, la nostra carne senziente, ma che proprio attraverso la coscienza visiva possiamo percepire più vicina o più lontana nel cosmo vivente.
Paolo Dell’Elce
mostra visitata il 23 maggio
Dal 4 febbraio al 28 maggio 2017
Luciano Ventrone, Punti di Vista
Museo Delle Genti D’Abruzzo, Pescara, Via delle Caserme, 24
Orari: Lunedì-Martedì-Mercoledì e Venerdì: 9.30-13.30 / Giovedì e sabato 9.30-13:30 e 16.30-20.00 /Domenica: 16.30-20.00

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