31 agosto 2016

Settembre andiamo, è tempo di lavorare!

 

di

E dunque l’estate è arrivata alla fine e con lei questo mese
di agosto. Con ancora la voglia di vacanze e di relax, più o meno tutti ci
stiamo preparando ad un lungo anno. Questa estate ho fatto poche vacanze ma in
compenso ho visto diverse belle mostre in giro per l’Italia, ho sentito
sinergie positive, ho parlato con molte persone che stavano lavorando a progetti
ambiziosi da realizzare in questo autunno. Mi sono sembrate tutte ottime
notizie, piccole comunità che hanno deciso di fare quadrato e di muoversi
nonostante l’incancrenimento di questo paese. Ho avuto anche la possibilità di
vedere lavori di artisti giovani, molto interessanti, fatti con
professionalità, con dedizione. Ho rivisto un lavoro di Francesco Fonassi
riallestito in maniera pertinente, un lavoro di Fabio Perletta molto
suggestivo. Ho visto però che anche la generazione di mezzo, i miei coetanei
dunque, si sta risvegliando dal torpore nel quale era caduta e si stanno dando
da fare. Ho visto belle opere d’arte portate a rappresentare il nostro paese da
Benedetta Acciari e da Beatrice Bertini (ex Eletrofonica, Roma) ai mondiali di
Rio; il lavoro di Marco Raparelli, solo per fare un nome, l’ho trovato molto
divertente e adatto al luogo, ho letto e saputo del bel Progetto Borca, di
Dolomiti Contemporanee. Domani primo settembre nel basso Lazio inaugura questo
interessante progetto che si intitola Seminaria con la partecipazione di 15
artisti italiani e stranieri, tra cui Davide Dormino, Gino Sabatini Odoardi,
Laura Cionci, a metà settembre inaugura un festival a Civita di Bagnoregio,
Algoritmo, poi sempre a metà mese arriveranno le prime inaugurazioni di
stagione, e tutti ricominceremo a muoverci come pazzi tra un evento e l’altro.
Mi sembra però, ma forse mi sbaglio e spero proprio di no, che questa fine di
estate, con tutto l’orrore che è successo, lasci un amaro in bocca ma anche un
desiderio prepotente di fare. Un tentativo, da parte di molti, di non lasciare
le cose come stanno, di mettersi a lavorare per realizzare, per pensare, per
non abbandonare tutto ai pusillanimi dell’animo.  Appendiamo dunque la giacca delle grandi
occasioni e diamoci da fare. In fondo, non dobbiamo dimenticarci mai che siamo
dei privilegiati. Buon rientro

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